DIVERSI DISTURBI – DISTURBI DIVERSI

DISTURBI DIVERSI

DIVERSI DISTURBI

poesie di Gerardo Regnani

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

Condivido quattro mie poesie tratte dalla raccolta “Disturbi diversi”, inviate nel mese di Dicembre 2020 a Radio3 Suite per gli “Esercizi di poesia” curati da Maria Grazia Calandrone, che ringrazio ancora per le parole di apprezzamento (cfr. la puntata n. 10, intitolata “Si fa presto a dire poesia”, disponibile al link: https://www.raiplayradio.it/playlist/2020/12/Esercizi-di-poesia-33bc8e1a-53f3-4be9-8938-1075ab35a677.html).

Di questa raccolta è stata realizzata anche una versione in forma di spoken word, composta anch’essa di quattro brani, disponibile per l’ascolto nell’omonima playlist “Disturbi diversi” al seguente link: https://soundcloud.com/gerardo-regnani/sets/disturbi-diversi/s-OnUwXa7rOJQ

La prima poesia di questa piccola raccolta – la prima mai realizzata – è del 2017. Apre questa piccola raccolta (almeno sin’ora) di quattro poesie che ho chiamato “Disturbi diversi”, pensando al “simpatico” elenco che devo aggiornare periodicamente per ragioni anamnestiche.
Si tratta di una mia personale e forse discutibile rilettura della mia diversità, prima attraverso (qualcosa di simile a) dei versi scritti e poi nella forma (un’improbabile) spoken word.
Una sorta di piccolo percorso catartico o, se si preferisce, di personale “viaggio all’Inferno”.
Un cammino probabilmente inutile e, forse, almeno a tratti, anche masochista.
Si tratta, in effetti, di un percorso – una sorta di perverso “Gioco dell’oca” – fatto di “stop and go”, che a me sembra tanto incerto e traballante. A tratti forse tendente a scadere nel patetico e/o nello stucchevole e, non ultimo, magari anche nel ridicolo.
Ma, malgrado questo e nonostante le mie tante resistenze non solo iniziali, non sono cmq riuscito ad evitare di avviare questo cammino così inusuale per me, compreso il confronto con un altrove impalpabile animato da un audience fantasma.
In ogni caso, attraverso questo medium del tutto nuovo per me, ho forse tratteggiato – per quanto verosimilmente in modo discutibile – anche una sorta di piccola metariflessione sul  provare a resistere quanto più a lungo possibile alla malattia, affrontando anche con queste piccole “armi spuntate” questo conflitto così impari e spietato, l’esito di una diagnosi già scritta.
Una guerra che certo non si vince, ma, non per questo, anche solo con questi poveri versi proverò, come e finché potrò, cmq a combattere.
Per ora, mi sembra che mi sia stato in qualche modo utile, se non altro per prendere maggiormente coscienza di quanto (non solo io, ovviamente) vivo.
Un’esperienza amara, che – sebbene ancora con tante perplessità, ma sperando possa essere cmq eventualmente utile – provo a condividere anche con te che ora mi leggi.

Le quattro poesie della raccolta s’intitolano:

La casa. “Interni”

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

Paura

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

Lenta mente

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

La “bella follia”

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

Aggiungo, infine, che questa piccola raccolta fa parte di un progetto più ampio (anche espositivo), avviato sempre nel 2017 ed intitolato, come la prima poesia : La casa – “Interni”.

La colonna sonora del progetto espositivo, composta da mio figlio Emanule, è disponibile al link:

https://soundcloud.com/flew-music/birth

Maggiori riferimenti riguardo al progetto sono inoltre disponibili al link:

HANDICAP, FOTOGRAFIA E DISABILITA’. La casa. “Interni” – Un viaggio immaginario attraverso la fotografia (mindfulness e/o catarsi?) su possibili legami tra la dimensione simbolico/funzionale della casa e il tunnel buio della malattia/handicap per dare forma ad un invisibile

Per l’eventuale ascolto delle tracce, in versione spoken word, ricordo infine il relativo link:

https://soundcloud.com/user-728418889/sets/disturbi-diversi-1

Testi delle poesie

La casa. “Interni” 

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La mia casa era un caos calmo.

La mia casa, ora, è una paralisi agitante.
La mia casa era un albero solido.

La mia casa, ora, è un relitto ondeggiante.

La mia casa era una fiamma avvolgente.

La mia casa, ora, è solo riflessi involontari.

La mia casa era una teoria di luci e di idee.

La mia casa, ora, è una pena crescente.

La mia casa era forza e volontà.

La mia casa, ora, è tremore e terrore.

La mia casa era uno spazio libero.

La mia casa, ora, è un luogo ostile.

La mia casa era di mattoni e cemento.

La mia casa, ora, è una fragile esistenza.

La mia casa era un progetto ambizioso.

La mia casa, ora, è una vita senza sogni.

La mia casa era una mente viva.

La mia casa, ora, è carne senz’anima.

La mia carne… è stata la mia casa.

Il mio corpo, ora, non è più la mia casa.

Il mio corpo, ora,

è ormai un’ombra debole,

quasi solo…

pensiero.

Pensiero…

Per l’eventuale ascolto della traccia in versione spoken word:

https://soundcloud.com/user-728418889/sets/disturbi-diversi-1

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

La “bella follia”

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Tecnicamente:

disturbo del tono dell’umore,

disagio esistenziale,

sindrome maniaco-depressiva.

Follia.

Bestia nera delle patologie mentali.

Odissea medica.

Senza tregua, senza fine.

Morso feroce,

vorace,

tenace.

Solitudine,

disperazione.

Nessun senso,

nessun sapore.

Spegnersi,

fermarsi.

Sopravvivere?

Morire.
Dolore invisibile,

incomunicabile.

Inesistenza al,

del mondo.

Slittamento verso un altrove.

Nodi in gola,

sensi di colpa.

Masochismo morale?

Sofferenza.

Enigma indecifrabile.

Devastazione letale.

Dolore,

vuoto.

Lacerazione dell’anima.

Aggressività interiore.

Spietata,

privata.

Infelicità cronica.

Chiusura interiore.

Annullamento.

Tabù sociale.

Lasciare il mondo

e viceversa.

Dissolversi dell’esistenza.

Angoscia, paura.

Soli, col male oscuro.

Incubo?

Buco nero.

Polverizzazione di legami.

Isolamento, fragilità.

Psicoterapia, ansiolitici, psichiatri.

Allucinazioni,sogni vividi.

Solitudine.

Male di…

vivere?

Male dell’… essere.

Per l’eventuale ascolto della traccia in versione spoken word:

https://soundcloud.com/user-728418889/sets/disturbi-diversi-1

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

Lenta mente

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C’è chi dice che non siamo programmati per la velocità.

C’è chi dice che viviamo in un mondo troppo veloce.

C’è chi dice che il tempo sembra contrarsi.

C’è chi dice che siamo continuamente connessi.

C’è chi dice che tendiamo ad imitare macchine sempre più veloci.

Chi dice che siamo sempre più chiamati a rispondere in tempi brevi.

Chi dice che siamo ipersollecitati.

Chi dice che abbiamo sempre troppa fretta.

Chi dice che abbiamo dimenticato che il cervello è una macchina lenta.

Chi dice che non comprendiamo i vantaggi di una civiltà riflessiva.

Che non apprezziamo più il pensiero lento.

Che subiamo ormai inermi la cieca convulsione del quotidiano

Che il tempo è tiranno.

Che siamo sempre sotto pressione.

Che siamo schiavi del caos degli impegni.

Abbiamo bisogno di una maggiore tranquillità.

Viviamo in un mondo troppo accelerato.

La vita è una totale frenesia visiva e cognitiva dai tratti patologici.

Le ore della giornata sembrano sempre troppo poche.

Il tempo non ci basta più.

Che impieghiamo il tempo nella maniera sbagliata.

Che chi non ha il tempo dalla sua è fregato.

Che occorrerebbe una nuova cultura del tempo.

Che occorrerebbe rallentare.

Che sia ora di fermarsi.

Chi dice che la rivoluzione della lentezza inizia dai piccoli gesti quotidiani.

Chi dice che abbiamo perso la virtù della calma.

Chi dice che la lentezza dovrebbe essere una scelta di vita.

Chi dice che la vita dovrebbe scorrere come un lungo fiume tranquillo.

Chi dice che subiamo accelerazioni eccessive.

C’è chi dice che dovremmo imparate dalle lumache.

C’è chi dice che occorrerebbe liberarsi dalla schiavitù della produttività.

C’è chi dice viva lo slow food.

C’è chi dice che c’è un enorme sperpero di tempo.

C’è chi dice che la nostra società privilegia l’efficienza.

Chi dice che dovremmo riprenderci i nostri tempi.

Chi dice che dovremmo vivere al ralenti.

Chi dice che è stanco dei viaggi mordi e fuggi.

Chi dice che vuole riascoltare la natura.

Chi dice che quando troverò un po’ di tempo per me stesso?

Che si è perso il “ritmo giusto”.

Che tutto dev’essere il più rapido possibile.

Che la cifra dell’oggi è la fretta.

Che tutto ci incalza e ci travolge.

Che la vita è diventata una condanna.

Quando saprò fermarmi?

Siamo inquadrati in un’agenda troppo fitta di impegni.

Siamo ossessionati da una perenne ansia da prestazione.

Non siamo più felici.

La fretta è uno dei mali della società moderna.

Che la vera vita è una vita lenta.

Chi dice che si è persa la dimensione della contemplazione.

C’è chi dice che abbiamo perso il lusso del “perdere tempo”.

Chi dice che tutto è corsa e frenesia.

Che è tutta una Babele.
Vite altre, invece, vanno al ralenti.

Vite altre,

“controcorrente”.

Vite altre,

“flemmatiche”.

Vite altre,

“rilassate”.

Vite altre,

“scelte”,

come la…

mia.

Come la mia.

Per l’eventuale ascolto della traccia in versione spoken word:

https://soundcloud.com/user-728418889/sets/disturbi-diversi-1

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

Paura

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Affanno,

tachicardia,

tremore.

Paura.
Sudorazione anomala,

occhi sbarrati,

muscoli tesi.

Paura.
Bocca asciutta,

voce deformata,

adrenalina.

Paura.
I suoi volti,

i suoi inneschi,

i suoi disinneschi.

Paura.
Temuta,

malfamata,

implacabile.

Paura.
Strategica,

evolutiva,

adattiva.

Paura.
Sopravvivenza,

resistenza,

resilienza.

Paura.
Allarme,

risposta,

adattamento.

Paura.
Ansia,

panico,

spavento.

Paura.
La mia risposta adattiva alla sorte,

la mia strategia,

la mia resilienza.

Paura.
Non semplice paura,

timore,

terrore,

orrore!

Paura…

Per l’eventuale ascolto della traccia in versione spoken word:

https://soundcloud.com/user-728418889/sets/disturbi-diversi-1

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G. Regnani, dal polittico La casa – “Interni”, 2017 (particolare)

Riferimenti:

Maggiori riferimenti riguardo al progetto (anche espositivo) sono disponibili al link: https://gerardo-regnani.myblog.it/2021/12/01/la-casa-interni-un-viaggio-immaginario-per-dare-forma-allinvisibile-attraverso-la-fotografia-mindfulness-eo-catarsi-sullidea-di-casa-e-di-malattiahandicap/

Per l’eventuale ascolto della traccia in versione spoken word:

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DIVERSI DISTURBI – DISTURBI DIVERSIultima modifica: 2021-12-07T23:57:54+01:00da gerardo.regnani
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