Fotografia, comunicazione, media e società

Un “nuovo progetto” per la fotografia chiamato FINE

(Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni)

Il caso emblematico di una collezione di fotografie, che da semplice idea è divenuta una realtà

Come nasce e quale può esser il possibile valore aggiunto di una collezione di fotografie creata da una piccola associazione culturale senza fini di lucro, ora custodita presso un importante museo nazionale? E quali sono le idee fondanti di questo progetto specifico? Partendo dallo spunto offerto dalla mostra “Acquisizioni 2004-2009” in programma al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Mi) dal 24.5 all’1.11.09 e ripercorrendo poi l’idea posta alla base del “nuovo progetto” dell’Associazione culturale FINE (Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni), oltre a fornire alcune risposte, si tenta di delineare meglio i contorni di un’emblematica iniziativa che è divenuta una realtà concreta tesa a crescere e svilupparsi ulteriormente in futuro.

A partire da sabato 24 maggio 2009, e sino all’1.11.09, presso il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Mi) è prevista l’apertura al pubblico della mostra “Acquisizioni 2004-2009”, curata da Roberta Valtorta. L’evento sarà accompagnato anche da un’altra iniziativa all’aperto intitolata “Il museo è il pubblico”, a cura del Servizio educativo del Museo.

La mostra “Acquisizioni 2004-2009”, a cinque anni dall’inaugurazione del Museo, è dedicata alla presentazione di parte delle nuove opere fotografiche acquisite nell’ultimo quinquennio che si sono aggiunte al già cospicuo patrimonio fotografico preesistente, costituito precedentemente alla nascita del Museo, e comprendente oltre un milione tra stampe in bianco e nero e a colori e negativi, realizzate da circa trecento autori internazionali. Un piano di implementazione delle collezioni che ha dunque ulteriormente ampliato il già vasto e complesso repertorio di opere conservate presso il Museo. Si tratta di un articolato insieme di opere che rappresenta un significativo indicatore delle tendenze prevalenti della fotografia italiana e internazionale a partire dal secondo dopoguerra. Tra i temi cui sono dedicati le varie raccolte custodite presso il Museo, vi sono diversi “sguardi” sulla contemporaneità e, tra questi, quelli inerenti l’evoluzione del paesaggio contemporaneo, l’espressione dell’identità attraverso le immagini dedicate al ritratto e al sociale e, non ultimi, quelli concernenti l’esplorazione della dimensione artistica.

Tra le acquisizioni di quest’ultimo quinquennio, avvenute attraverso committenze, donazioni, acquisti e depositi si segnala, tra quelli più recenti, il contratto di deposito temporaneo inerente il Fondo FINE (1) creato dall’omonima Associazione culturale senza fini di lucro che, nell’ambito della suddetta mostra “Acquisizioni 2004-2009”, è rappresentato dalle opere di alcuni degli autori presenti nella collezione, per l’esattezza dalle immagini fotografiche realizzate da: Vittore Fossati, Mario Cresci e Bruna Biamino; quest’ultima, oltre che in mostra, sarà presente anche nel relativo catalogo insieme a Cristina Zamagni (cfr. le immagini presenti in questo testo).

 Bruna Biamino

Il 2.4.09, infatti, è stato sottoscritto un contratto per deposito temporaneo del citato Fondo FINE. Il contratto è stato stipulato tra la Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea e l’Associazione culturale FINE (Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni –> cfr., a fine testo, i relativi link nei “Riferimenti”), ha durata quinquennale ed è rinnovabile, previo consenso scritto da parte dei contraenti, per un analogo periodo di tempo. L’accordo è finalizzato alla custodia, tutela e valorizzazione delle opere del Fondo, nonché lo svolgimento di attività didattiche, di studio, di formazione e informazione e, non ultime, in vista di iniziative espositive inerenti, anche parzialmente, la collezione stessa.

Riguardo alla possibili prospettive d’uso della fotografia immaginate dagli autori delle opere presenti nel Fondo è possibile, innanzitutto, evidenziare che queste spaziano dalla possibile celebrazione di un momento specifico a possibili contributi delle immagini per la interpretazione dei diversi status e ruoli sociali, sino alla sfera della ricerca artistica, connotando il medium, a seconda dei casi, per statuti e funzioni talora tanto diversificate, quanto compresenti e, tra loro, in qualche caso persino in conflitto. Tra questi, vi sono varie prospettive che possono essere evidenziate, a partire da quella mediologica, ove l’immagine ha assunto le vesti di strumento attraverso il quale l’autore può interagire con un altrove reale o virtuale di riferimento, anche soltanto a livello simbolico. Vi è poi quella sociologica, allorché il mezzo è divenuto un “utensile” atto a definire o rimodulare e, quindi, regolare i ruoli e le relazioni nell’ambito sociale. E’ rilevabile anche una visione antropologica, volta, tra l’altro, all’analisi delle reti relazionali e dei sistemi di valori. E’ da registrare, inoltre, anche una prospettiva semiotica collegata alla ideazione e funzione significante del “testo” visivo (“testo” inteso come aggregato di “segni” che veicolano significato). Non ultima, è pure rilevabile la propensione artistica di diversi autori, tesa all’esplorazione di una dimensione meno mondana e, quindi, prevalentemente spirituale. Sono presenti, inoltre, dimensioni ed elementi storici, tecnici, ecc. Il repertorio dei possibili profili di interesse delle opere componenti il Fondo, in effetti, potrebbe essere ancora più ampio, sebbene l’uso del mezzo da parte degli autori è di norma plausibilmente riconducibile a una strategica “lettura”, oltre che (a una meta-analisi) di se stessi, degli altri, così come del relativo ambiente esterno di riferimento (sia esso naturale e/o sociale), con gli ipotizzabili riflessi per l’agire successivo tanto degli autori medesimi quanto di chi, anche in momenti e spazi differenti, è poi “esposto” agli output del medium.

 Mario Cresci

Ma quando e perché è nata l’idea di creare e sviluppare questo Fondo?

L’idea di realizzare questa collezione di fotografie è nata, di fatto, insieme con quella riguardante il “nuovo progetto” che ha animato tutte le iniziative associative promosse dal Gruppo FINE che, il 30 marzo 1998, ha fondato in Torino l’omonima Associazione culturale senza fini di lucro. Associazione che ha ideato, promosso e realizzato contatti e iniziative, oltre che localmente, anche a livello internazionale. Si tratta di una squadra unita (2), come ha scritto la storica della fotografia Marina Miraglia in occasione della mostra “Sguardi e immagini” (3) dal “presupposto dell’abbattimento delle frontiere fra le arti e […] i vari media della comunicazione contemporanea.”

La prima “casa” della collezione, a partire dal 29 ottobre 1998 (e sino al 2002), è stato lo Spazio FINE: un’area espositiva e anche un libero luogo di incontri apolitici e di scambi culturali (tra autori, critici, addetti ai lavori, istituzioni, pubblico) collocato negli ex-magazzini di stoccaggio merci dei “Docks Dora” di Torino, realtà locale che per diversi anni è stata anche un punto di riferimento per lo svolgimento di attività artistico culturali e di aggregazione giovanile.

Con l’intento dunque di promuovere un’area apolitica di libero scambio culturale, l’attività senza fini di lucro dell’Associazione si è soprattutto indirizzata alla proposta di nuovi autori (cfr., in fondo, il relativo elenco) – prevalentemente, ma non esclusivamente, esordienti ed emergenti – del panorama italiano e internazionale (4). Autori contraddistinti dal comune intento di aver individuato nella fotografia, anche in abbinamento ad altri media, uno degli strumenti espressivi favoriti per la creazione di un complesso di “segni” ritenuti idonei a rappresentare il proprio percorso autoriale.

La programmazione (5) dello Spazio FINE (cfr., in fondo, l’elenco delle attività svolte) si è sviluppata negli anni attraverso una serie di iniziative che hanno condotto alla realizzazione di numerosi eventi espositivi, delle rassegne “Tra parole e immagini” (incontri con critici d’arte, galleristi, storici della fotografia, artisti, editori) e di manifestazioni quali “Incontri & Fotografia” (letture di portfolio di nuovi autori da parte di critici e galleristi). Nell’ambito di questi scambi culturali FINE ha anche collaborato con diverse entità associative e istituzioni, sia pubbliche che private, in Italia e in Europa, tra le quali: La Sezione “Off” di BIG (Biennale Internazionale Giovani), la Fondazione Italiana per la Fotografia, l’Istituto Nazionale per la Grafica e, oltre confine, la QPN (Quinzaine Photographique Nantaise) e il Centre Méditerranéen de l’Image.

Traccia e “bandiera” di questo cammino è stata la creazione di un’apposita collezione di opere, il Fondo FINE appunto che, al momento, si compone delle libere donazioni di (201) opere realizzate da oltre un centinaio di autori internazionali.

 Vittore Fossati

La collezione è, inoltre, il “testimone” concreto di un altro fondamentale valore associativo, ovvero l’idea no-profit che da sempre ha animato l’Associazione culturale FINE. In linea, infatti, con quanto viene apprezzabilmente compiuto altrove, in altri campi del sociale, l’Associazione ha promosso ulteriori momenti di libera e democratica aggregazione e confronto culturale, in un’ottica di complementarità piuttosto che di antagonismo – sia con piccole entità locali sia con istituzioni anche maggiori, pubbliche o private in Italia o in altre nazioni – per una partecipazione più attiva e tangibile alla vita sociale e culturale innanzitutto del nostro paese.

Sulla base di questi presupposti, tra le diverse iniziative di cui si è accennato – oltre, dunque, alle mostre, gli incontri per la visione delle opere degli autori, gli appuntamenti tematici, ecc. – ha gradualmente assunto un rilievo sempre maggiore consistenza il Fondo FINE, divenendo nel tempo un efficace strumento capace di dare un valore aggiunto alle opere donate che non si esaurisse nel mero accumulo quantitativo e divenendo, piuttosto, un’autentica testimonianza del percorso, dei contatti e delle scelte, talora coraggiose secondo alcuni, intraprese nel corso del tempo dal Gruppo FINE. Ha assunto, quindi, la veste di  “spia” dell’insieme di relazioni inerenti l’omonima organizzazione no-profit. Una “prova” dell’evoluzione del progetto associativo e, insieme, un’ulteriore opportunità di promozione e visibilità anche per gli autori, i donatori e i collezionisti che spontaneamente hanno sino ad ora deciso – cosi come e a coloro che decideranno di farlo in futuro in occasione delle prossime campagne di acquisizioni – di contribuire con le loro donazioni alla crescita qualitativa e quantitativa del nucleo di opere componenti la collezione.

 Cristina Zamagni

Ma chi sono questi donatori?

Per rispondere a questo ulteriore quesito, può essere utile delineare brevemente i profili dei donatori delle opere sino ad ora confluite nel Fondo FINE.

Uno di questi è connesso con gli autori che, in vario modo, sono stati in qualche modo interessati alle iniziative associative, sebbene queste non sempre si siano concretizzate in un progetto espositivo vero e proprio a loro favore. A questi autori, a queste nuove “forze” del panorama culturale internazionale, anche per sottolineare l’importanza che rivestono nel progetto associativo, è dedicata la seconda metà dell’acronimo (cfr. sottolineato) che denomina l’Associazione FINE, ovvero: Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni. Questo acronimo, tra l’altro, ha accompagnato – con l’intento di “fare sistema” e unire idealmente tutte le iniziative associative – le distinte sezioni progettuali e le diverse manifestazioni culturali a mano a mano realizzate dal sodalizio, quali: la gestione dello Spazio FINE, le mostre, gli Incontri, le conferenze, le collaborazioni, il Fondo FINE stesso, ecc..

A questo primo nucleo è possibile inoltre aggiungere due ulteriori e differenti tipologie di donatori, ovvero quella dei collezionisti e degli autori più noti. Queste ultime due categorie di donatori si sono contraddistinte per l’intento comune di offrire – anche facendo leva sull’eventuale maggiore notorietà degli autori delle opere donate alla collezione – una concreta forma di sostegno al “nuovo progetto” che da sempre ha animato l’Associazione Culturale FINE, a prescindere dunque, come si è detto, dal possibile coinvolgimento o meno nelle iniziative in programma.

Date queste premesse, la manifestazione di interesse per il Fondo FINE da parte del Museo di Fotografia Contemporanea, concretizzatasi poi con la sottoscrizione del suddetto contratto di deposito temporaneo, ha rappresentato per l’Associazione culturale FINE anche un’ulteriore e preziosa occasione di riflessione, oltre che sul fronte del percorso già realizzato e sulle prospettive associative future, fondamentalmente sul patrimonio di valori posti “a monte” del progetto ideato e sostenuto dal Gruppo FINE. Una dimensione progettuale che, pur con la prerogativa di un sostegno prioritario agli autori esordienti e/o emergenti, non ha mai immaginato l’azione associativa in una prospettiva antagonista nei confronti di nessuno, bensì sostanzialmente sempre complementare rispetto ad altre possibili entità (anche maggiori e non locali) con le quali nel corso del tempo si è poi, di fatto, concretamente correlata e confrontata, sviluppando a poco a poco una rete di contatti e sinergie che hanno concretamente caratterizzato l’agire del sodalizio.

Per quel che concerne le prospettive future della collezione, l’Associazione culturale FINE sta valutando l’avvio di una ulteriore campagna di acquisizioni che continui ad alimentare il Fondo in una prospettiva analoga al passato. Una nuova campagna di acquisizioni che risulti idonea, quindi, a testimoniare ancora una volta il “nuovo progetto” che da sempre ispira l’azione associativa.

Roma, 21 maggio 2009

G. Regnani

(1) Il Fondo FINE è composto, al momento, di 201 opere (realizzate, anche con tecniche miste, da oltre un centinaio di autori), tutte di proprietà dell’Associazione culturale omonima. L’intervallo di datazione delle opere va dal 1974 al 2002 e il loro stato di conservazione può definirsi ottimale.

(2) La squadra era allora formata, oltre che da chi scrive e da un socio poi staccatosi dal sodalizio, da: Fortunato (detto Claudio) Isgrò (Presidente), Claudio Cravero (Vice Presidente), Concetta Occhipinti e Pierpaolo Preziosi (Consiglieri).

(3) L’iniziativa espositiva è stata ospitata, dal 25 maggio al 15 luglio del 2001, nelle sale del prestigioso Complesso Fontana di Trevi, Palazzo Poli in Roma, le nuove sale espositive dell’Istituto Nazionale per la Grafica, e ha preso spunto dall’ultima pubblicazione di Marina Miraglia intitolata “Il ‘900 in fotografia e il caso torinese”, edito dall’editore Hopefulmonster (Torino, 2001) per conto della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris di Torino. L’opera è stata dedicata alle tendenze fotografiche di quell’area degli ultimi due decenni del Novecento, con particolare riferimento all’attività di alcuni tra i più rilevanti esponenti della fotografia di quella zona del Piemonte e di vari autori anche “minori” che hanno usato la fotografia come medium privilegiato per esprimersi.

(4) Elenco degli autori delle opere componenti il Fondo FINE: ALLEN Brandy Eve, ANFOSSI Beppe, BACCI Simone, BANFO Maura, BARUCCHI Alessia, BASILI Aldo, BASILICO Gabriele, BELIME Claude, BENASSI Jacopo, BERNARDELLI Luca, BIAMINO Bruna, BIGOU Jean Louis, BOÉ Pierre, BONGIORNO Carmelo, BRAMANTE Davide, CAIRO Massimo, CANE Alessandro, CAPDEVILLE Claudine, CAROCCI Monica, CASALI Davide, CAVANNA Pierangelo, CHARLES Fabienne, COLOMBO Dario, CORRE Jean Yves, CRAVERO Claudio, CRESCI Mario, CRETELLA Anna, DAHAN Orly, DARKO Willy, DE LISI Donato, DE PASQUALE Massimo, DOMINICI Alessandro, DONZELLI Danilo, EROVERETI Maria, FLANDRINA Max, FORMINI Rocco, FOSSATI Vittore, GIACOMELLI Mario, GIOVANNELLO Helen, GOIZET Dorothy, HARMATHY Zsuzsanna, ISGRO’ Fortunato (detto Claudio), LANTERI Bernard, LE VERGE’ Eric, LEONARDO Paolo, MACHER Sabine, MANZONE Pier Luigi, MAPELLI Franco, MARCELLO Luigi, MARTINEZ Celine, MARTINO Emanuele, MONTAUT Anne, MOURAUX Florence, NARDINI Bruno, NICOSIA Nicoletta, NONINO Francesco, NOVARESE Irina, OLINGUE Pierre, PELLISSETTI Mauro, PREZIOSI Pier Paolo, QUINTILLA Helen, RADINO Francesco, RAFFINI Mauro, RANZANI Paolo, RAPISARDA Turi, REGNANI Gerardo, REICHENBACH Silvia, ROMIEU Sylvie, ROPP William, SAGAERT Alain, SAINI Luca, SALBITANI Roberto, SCAVO Pino, SEBESTOVA Jana, SINATORA Eric, SOLA Ada, SUZUKI Michi, TOVO Giancarlo, ZAMAGNI Cristina.

(5) Stagione 1998/1999

¨ Infine – fotografie di Maura Banfo, Luca Bernardelli, Giulia Caira, Monica Carocci, Dario Colombo, Willy Darko, Marzia Migliora, Luisa Rabbia, Turi Rapisarda, Silvia Reichenbach (29/10 – 28/11/98)

¨ Sotto l’orizzonte – fotografie di Simone Bacci (10/12/98 – 23/01/99)

¨ Sudan – fotografie di Davide Casali (4/3- 3/4/99)

¨ Affiche – grafica – affiche selezionate, traendo spunto dalla celebre fotografia del “Che” Guevara di Alberto Diaz Korda, da una delle più importanti collezioni del mondo di grafica cubana dell’Associazione artigiana “Fiati Pesanti” (15/4 – 8/5/99)

¨ Another family – fotografie di Michi Suzuki (14/5 – 5/6/99)

Stagione 1999/2000

¨ Sospensioni – immagini di Irina Novarese, Sezione “Off” della Biennale Internazionale di Fotografia (17/9 – 9/10/99)

¨ Lo spazio fine, a Torino, compie 1 anno – festa/incontro

¨ A mia figlia – fotografie di Gerardo Regnani (22/10/ – 13/11/99)

¨ Survivors – fotografie di Helen Giovanello (26/11 – 18/12/99)

¨ Autodafé – olii su tela di Daniela Bozzetto (3/3 – 25/3/00)

¨ La fotografia del ‘900, incontro con Pierangelo Cavanna, docente universitario, storico e critico della fotografia (18/3/00)

¨ Cool nature – fotografie di Cristina Zamagni, Sezione “Off” di BIG, Biennale Internazionale Giovani (7/4 – 5/5/00)

¨ Incontri & Fotografia”, Sessione di portfolio aperti, Edizione 2000, incontro degli autori con giornalisti, critici, storici, professionisti, addetti ai lavori (15/4/00)

¨ Anche là si raduneranno le aquile – fotografie di Anne Montaut (12/5 – 3/6/00)

¨ Laboratorio di Arteterapia a cura di Barbara Fiore (6/5/00)

¨ Incontro con Willy Darko, videomaker, presentazione video dell’autore (8/6/00)

Stagione 2000/2001

¨ Vita silente – fotografie di Mauro Pelissetti (23/9 – 14/10/00)

¨ Archiviazione e conservazione dei materiali fotografici con Daniela Giordi, direttrice del laboratorio di restauro e conservazione della fotografia e Silvio Ortolani, responsabile del laboratorio della Fondazione Italiana per la Fotografia (20/10/00)

¨ Collettiva fotografi francesi – fotografie di Jean-Louis Bigou, Claudine Capdeville e Hélène Quintilla (28/10 – 18/11/00)

¨ Canzoni d’autore francesi – canzoni di Gino Bich (10/11/00)

¨ Pezzi difficili – cortometraggio (10’), regia di Alessandro Dominici e Sebastiano Ruiz Mignone (24/11/00)

¨ Materiali sensibili – fotografie di Pierangelo Cavanna (2/12 – 23/12/00)

¨ Fotografia “off camera – incontro con Pierangelo Cavanna,docente universitario, storico e critico della fotografia (18/3/00)

¨ L’isola intima – fotografie di Carmelo Bongiorno (2/3 – 24/3/01)

¨ Fantasmi – fotografie di Claudio Cravero (aprile 2001)

¨ Incontri & Fotografia”, Sessione di portfolio aperti, Edizione 2001, incontro degli autori con giornalisti, critici, storici, professionisti, addetti ai lavori (7/8 aprile 2001)

¨ una proposta curata da Olga Gambari, giornalista (11/5 – 2/11/01)

Riferimenti

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http://www.sgurz.it/fine/

http://www.museofotografiacontemporanea.org/

H O M E http://gerardo-regnani.myblog.it/

Un “nuovo progetto” per la fotografia chiamato FINEultima modifica: 2009-04-27T16:24:00+02:00da
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