Fotografia, comunicazione, media e società

L’Associazione culturale FINE dona la sua collezione al MuFoCo (Museo di Fotografia Contemporanea)

L’Associazione culturale FINE dona la sua collezione al Museo di Fotografia Contemporanea

Comunicato stampa del 28/01/2020

L’Associazione culturale FINE (Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni) ha donato al Museo di Fotografia Contemporanea circa 200 opere dalla propria collezione, datate dal 1974 ai primi anni 2000. La cessione, a titolo gratuito, è stata effettuata con un atto pubblico sottoscritto dal Presidente del CdA del Museo, Giovanna Calvenzi, e il Presidente dell’Associazione culturale FINE, Claudio Cravero. Il fondo raccoglie fotografie di importanti fotografi che hanno creduto nel progetto dell’Associazione e di giovani autori contemporanei italiani e internazionali che si sono distinti come esempio di reportage sociale e di ricerca artistica. Tra gli autori presenti nella raccolta, si segnalano: Gabriele Basilico, Jacopo Benassi, Mario Cresci, Vittore Fossati, Mario Giacomelli, Francesco Radino, Michi Suzuki, Cristina Zamagni. La collezione entra oggi a far parte del patrimonio fotografico di proprietà del Museo dopo essersene preso cura da quando il fondo è stato depositato nell’archivio di Villa Ghirlanda nel 2009.

L’Associazione culturale FINE, tuttora attiva, ha gestito dal 1998 al 2002, lo spazio FINE, all’interno degli ex-magazzini di stoccaggio merci dei Docks Dora di Torino.

Una squadra unita, come ha scritto la storica dell’arte Marina Miraglia, dal “presupposto dell’abbattimento delle frontiere fra le arti e i vari media della comunicazione contemporanea”, allora formata da Gerardo Regnani e da Fortunato (detto Claudio) Isgrò (Presidente), Claudio Cravero (Vice Presidente), Concetta Occhipinti e Pierpaolo Preziosi (Consiglieri).

Autori (elenco completo):  Autori Brandy Eve Allen, Giuseppe Anfossi, Simone Bacci, Maura Banfo, Alessia Barucchi, Aldo Basili, Gabriele Basilico, Claude Belime, Jacopo Benassi, Luca Bernardelli, Bruna Biamino, Jean-Louis Bigou, Pierre Boè, Carmelo Bongiorno, Davide Bramante, Massimo Cairo, Alessandro Cane, Claudine Capdeville, Monica Carocci, Davide Casali, Pierangelo Cavanna, Fabienne Charles, Dario Colombo, Jean Yves Corre, Claudio Cravero, Mario Cresci, Anna Cretella, Orly Dahan, Willy Darko, Donato De Lisi, Massimo De Pasquale, Alessandro Dominici, Danilo Donzelli, Maria Erovereti, Maks Flandrina, Rocco Formini, Vittore Fossati, Mario Giacomelli, Helen Giovanello, Dorothy Goizet, Zsuzsanna Harmathy, Claudio Isgrò, Bernard Lanteri, Eric Le Vergè, Paolo Leonardo, Sabine Macher, Pierluigi Manzone, Franco Mapelli, Luigi Marcello, Céline Martinez, Emanuele Martino, Anne Montaut, Florence Mouraux, Bruno Nardini, Nicoletta Nicosia, Francesco Nonino, Irina Novarese, Pierre Olingue, Mauro Pelissetti, Pier Paolo Preziosi, Helen Quintilla, Francesco Radino, Mauro Raffini, Paolo Ranzani, Turi Rapisarda, Rapisarda – Bramante, Gerardo Regnani, Silvia Reichenbach, Sylvie Romieu, William Ropp, Alain Sagaert, Luca Saini, Roberto Salbitani, Pino Scavo, Jana Sebestova, Eric Sinatora, Ada Sola, Michi Suzuki, Giancarlo Tovo, Trialdi & C., Cristina Zamagni.

Ulteriori info: www.mufoco.org/news-collezione-fine/

Claude Belime

Le immagini dell’intera Collezione FINE sono disponibili alla sezione dedicata alle collezioni del MuFoCo, al seguente link:

www.mufoco.org

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Alcuni riferimenti/riflessioni

La Collezione FINE (Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni), grazie ad una donazione gratuita dell’omonima Associazione culturale, dal 28/01/2020 è entrata a far parte delle dotazioni stabili del Museo di Fotografia Contemporanea (“MuFoCo”) di Cinisello Balsamo (Mi). Un’istituzione museale che opera, in particolare, nel circuito culturale della Triennale di Milano.

Il Museo è situato nella splendida cornice del complesso seicentesco di Villa Ghirlanda che si affaccia sullo storico giardino all’inglese Ercole Silva in Cinisello Balsamo.

La composizione della Collezione FINE, al momento della stipula della donazione, contava 201 opere, prevalentemente fotografiche, realizzate – anche con tecniche miste – da decine di autori, con un intervallo di datazione delle opere che va dal 1974 al 2002.

La Collezione è uno dei frutti concreti del progetto no-profit di volontariato culturale dedicato, in particolare, alla fotografia (ma non solo), avviato nel 1998 dall’omonima Associazione culturale.

Un progetto che è diventato anche un caso emblematico, testimoniato, tra l’altro, proprio dalla nascita e dalla crescita di questa raccolta spontanea, volontaria e gratuita di fotografie d’autore, che, da semplice idea originaria, è divenuta poi una realtà concreta, qualitativamente e quantitativamente significativa, da sempre a disposizione della collettività. Uno spirito di servizio pubblico che è divenuto, di fatto, il valore aggiunto fondante di questa raccolta di fotografie creata dalla piccola Associazione culturale senza fini di lucro che rappresento. Spirito di servizio, dicevo, maturato all’interno di un progetto spontaneo di volontariato indirizzato principalmente, ma non esclusivamente, all’ambito culturale.

Con questa inclinazione, la Collezione FINE, dal 28/01/2020, è entrata così a far parte del già ricco patrimonio di fondi conservato presso il Museo. Un patrimonio che comprende, ad oggi, 35 raccolte, contenenti oltre due milioni di opere fotografiche, stampe in bianco e nero e a colori, diapositive, negativi, video, installazioni, di autori italiani e stranieri. Tra i fondi custoditi, ricordo soltanto i seguenti: Grazia Neri, Archivio dello spazio, Lanfranco Colombo, Enzo Nocera, Viaggio in Italia, Klaus Zaugg, Roberto Signorini, Federico Patellani, Paolo Gioli, Paolo Monti, Gabriele Basilico.

Questa donazione gratuita ha inoltre rappresentato un passo ulteriore nell’ambito di una collaborazione avviata oltre un decennio fa. Il 2/4/09, infatti, fu sottoscritto il primo contratto di deposito temporaneo del citato Fondo FINE. Il contratto fu allora stipulato tra il legale rappresentante pro-tepore della Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea e lo scrivente, in qualità di Responsabile e Curatore unico della Collezione FINE. Il contratto di comodato d’uso gratuito sottoscritto nel 2009 aveva durata quinquennale ed era già stato ideato come rinnovabile, previo consenso scritto da parte dei contraenti, per un analogo periodo di tempo. L’accordo, così come il successivo rinnovo quinquennale del 2014 e la recente donazione gratuita, sono finalizzati alla custodia, tutela e valorizzazione delle opere del Fondo, nonché per lo svolgimento di attività didattiche, di studio, di formazione e informazione, attraverso una serie di iniziative, anche espositive, inerenti – parzialmente o integralmente, in solitaria o in comune con altre opere e/o altri fondi – la collezione stessa.

Una di queste occasioni è stata, ad esempio, la mostra “Acquisizioni 2004-2009”, curata da Roberta Valtorta, allora Direttore artistico del Museo, tenutasi presso il MuFoCo a partire dal 24/5 all’1/11/2009. A lei, in particolare, va dato atto dell’interesse e del sostegno dimostrati sin dall’avvio della collaborazione tra il MuFoCo e l’Associazione culturale FINE. Un sentito ringraziamento va inoltre a tutto il personale del Museo, in particolare, per la professionalità, l’attenzione e, non ultima, la disponibilità, al Direttore di produzione Gabriella Guerci, al Curatore del Museo Matteo Balduzzi e alla  Conservatrice dei fondi del Museo Maddalena Cerletti.

La mostra “Acquisizioni 2004-2009” è stata inoltre l’occasione per illustrare più diffusamente l’idea posta alla base del progetto che anima tuttora l’Associazione culturale FINE.

Tra le prospettive d’uso della fotografia immaginate dagli autori delle opere presenti nel Fondo FINE si può evidenziare che queste spaziano dalla possibile celebrazione di un momento specifico a contributi per l’interpretazione dei diversi status e ruoli sociali, sino alla sfera della ricerca artistica. E, non ultimo – in una dimensione anche autoriflessiva – la Collezione FINE è inoltre una sorta di indagine trasversale e contingente sulla fotografia stessa. Uno sguardo sul medium, realizzato attraverso la varietà prospettica del Fondo, che, a seconda dei casi, evidenzia gli statuti e le funzioni del mezzo espressivo, talora affini quanto, in altri casi, così diversificati e distanti tra loro, da apparire, in qualche caso, persino in potenziale contrapposizione dialettica. In questa pluralità, possono essere inoltre evidenziate delle stratificazioni/dimensioni ulteriori. A partire da quella mediologica, ove l’immagine ha assunto le vesti di uno “strumento” attraverso il quale l’autore ha tentato di interagire simbolicamente con un altrove – reale o virtuale – di riferimento. Vi è poi quella sociologica, allorché il mezzo è divenuto un “utensile” atto a definire/rimodulare/regolare, come accennavo precedentemente, i ruoli e le relazioni nell’ambito sociale. Oltre a queste connessioni, è presente anche una dimensione antropologica, indirizzata, in particolare, all’analisi delle reti relazionali e dei sistemi di valori. Aggiungerei anche una prospettiva semiotica, collegata all’ideazione e funzione significante del “testo” visivo (testo inteso come aggregato di segni che veicolano senso). Non ultima, nel caso di diversi autori, è tangibile anche una propensione artistica e spirituale, tesa all’esplorazione di una dimensione più intima e meno mondana. Trasversalmente nelle opere che compongo la raccolta, oltre alle dimensioni che ho già accennato, vi sono ovviamente tanti riferimenti anche riguardanti l’ambito storico e quello tecnico. Un repertorio variegato che spazia, dunque, dal reportage alla meta-analisi, attraverso un reticolo di sguardi che oscilla dall’autoanalisi all’altro da sé, dal relativo ambiente “concreto” di riferimento (sia esso naturale e/o sociale) a quello astratto e preminentemente intellettuale.

Ma quando e perché è nata l’idea di creare e sviluppare questo Fondo?

L’idea di realizzare questa collezione di fotografie è nata, di fatto, insieme con quella riguardante il “nuovo progetto” che ha animato tutte le iniziative associative promosse dal Gruppo FINE che, il 30 marzo 1998, ha fondato in Torino l’omonima Associazione culturale senza fini di lucro. Associazione che ha ideato, promosso e realizzato contatti e iniziative, oltre che localmente, anche a livello internazionale. Si tratta, come ha scritto la storica della fotografia Marina Miraglia in occasione della mostra “Sguardi e immagini” – che ha interessato anche autori presenti nella Collezione, svoltasi nel 2001 presso il Palazzo Fontana di Trevi, in Roma – di una squadra unita dal “presupposto dell’abbattimento delle frontiere fra le arti e […] i vari media della comunicazione contemporanea.”

La prima “casa” della Collezione, dal 1998 sino al 2002, è stato lo Spazio FINE: un’area espositiva e anche un libero luogo di incontri apolitici e di scambi culturali (tra autori, critici, addetti ai lavori, istituzioni, pubblico) collocato negli ex-magazzini di stoccaggio merci dei “Docks Dora” di Torino. Una realtà locale che per diversi anni è stata anche un punto di riferimento per lo svolgimento di attività artistico culturali e di aggregazione giovanile.

Con l’intento dunque di promuovere un’area apolitica di libero scambio culturale, l’attività senza fini di lucro dell’Associazione si è soprattutto indirizzata alla proposta di nuovi autori (cfr., in fondo, il relativo elenco) – prevalentemente, ma non esclusivamente, esordienti ed emergenti – del panorama italiano e internazionale. Autori contraddistinti dal comune intento di aver individuato nella fotografia, anche in abbinamento ad altri media, uno degli strumenti espressivi favoriti per la creazione di un complesso di “segni” ritenuti idonei a rappresentare il proprio percorso autoriale.

La programmazione dello Spazio FINE (cfr., in fondo, l’elenco delle attività svolte nel periodo 1998-2002) si è sviluppata negli anni attraverso una serie di iniziative culturali: eventi espositivi, le rassegne “Tra parole e immagini” (incontri con critici d’arte, galleristi, storici della fotografia, autori, editori, etc.), manifestazioni quali “Incontri & Fotografia” (letture di portfolio di nuovi autori da parte di critici e galleristi). Nell’ambito di questi scambi culturali l’Associazione culturale FINE ha anche collaborato con diverse entità associative e istituzioni, sia pubbliche che private, in Italia e in Europa, tra le quali: La Sezione “Off” di BIG (Biennale Internazionale Giovani), la Fondazione Italiana per la Fotografia, l’Istituto Nazionale per la Grafica e, oltre confine, la QPN (Quinzaine Photographique Nantaise) e il Centre Méditerranéen de l’Image.

Traccia e “bandiera” di questo cammino è stata la creazione del Fondo FINE.

Una raccolta che ha gradualmente assunto rilievo e consistenza, divenendo nel tempo un efficace strumento capace di dare un valore aggiunto alle opere donate che non si esaurisse nel mero accumulo quantitativo. È divenuta, infatti, un’autentica portavoce del percorso, dei contatti e delle scelte, talora coraggiose secondo alcuni, intraprese nel corso del tempo dal Gruppo FINE. Ha assunto, quindi, la veste di “spia” dell’insieme di relazioni inerenti l’omonima organizzazione no-profit. Una traccia concreta dell’evoluzione del progetto associativo e, insieme, un’ulteriore opportunità di promozione e visibilità anche per gli autori, i donatori e i collezionisti che spontaneamente hanno deciso – cosi come e a coloro che decideranno di farlo in futuro – di contribuire con le loro donazioni alla crescita qualitativa e quantitativa del nucleo di opere componenti la Collezione.

Una raccolta che, come ho già accennato è inoltre il “testimone” concreto di un altro fondamentale valore associativo, ovvero l’idea no-profit che da sempre, attraverso il volontariato culturale, ha animato l’Associazione culturale FINE. In linea, infatti, con quanto viene apprezzabilmente compiuto altrove, in altri campi del sociale, l’Associazione ha promosso momenti di libera e democratica aggregazione e confronto culturale, in un’ottica di complementarità piuttosto che di antagonismo – sia con piccole entità locali sia con istituzioni anche maggiori, pubbliche o private in Italia o in altre nazioni – per una partecipazione più attiva e tangibile alla vita sociale e culturale innanzitutto del nostro paese.

Ma chi sono questi donatori?

Per rispondere a questa ulteriore domanda, può essere utile delineare brevemente i profili dei donatori delle opere sino ad ora confluite nel Fondo FINE.

Uno dei canali di acquisizione spontanea e sempre volontaria è quello degli autori che, in qualche modo, sono stati interessati alle iniziative associative, sebbene queste non sempre si siano concretizzate in un progetto espositivo vero e proprio destinato a loro. A questi autori, a queste nuove “forze” del panorama culturale internazionale – anche per sottolineare l’importanza che rivestono nel progetto associativo – è dedicata la seconda metà dell’acronimo dell’Associazione culturale FINE, ovvero alle Nuove Espressioni, attraverso lo strumento comune della Fotografia e una metodologia aggregativa molto semplice, ossia quella degli Incontri tra autori, galleristi, critici, storici, tecnici, pubblico, etc. Questo acronimo, tra l’altro, ha accompagnato – con l’intento di “fare sistema” e unire idealmente tutte le iniziative associative – le distinte sezioni progettuali e le diverse manifestazioni culturali a mano a mano realizzate dal sodalizio, a partire dal Gruppo FINE alla gestione dello Spazio FINE, dalle mostre agli Incontri appena accennati, dalle collaborazioni al Fondo FINE stesso, etc.

A questo primo canale va aggiunto quello dei donatori e degli autori più noti. Queste ultime due categorie di donatori si sono contraddistinte per l’intento comune– anche facendo leva sull’eventuale maggiore notorietà degli autori delle opere donate alla Collezione – di offrire una concreta forma di sostegno al progetto associativo che da sempre ha contraddistinto l’Associazione Culturale FINE, a prescindere dunque, anche nel caso di nomi già noti, dal possibile coinvolgimento o meno degli stessi nelle iniziative in programma.

Date queste premesse, la manifestazione di interesse per il Fondo FINE da parte del Museo di Fotografia Contemporanea, concretizzatasi poi con la sottoscrizione del suddetto contratto di deposito temporaneo e, infine, nell’acquisizione definitiva della Collezione, ha rappresentato per l’Associazione culturale FINE anche un’ulteriore e preziosa occasione di riflessione, oltre che sul percorso già realizzato, sulle prospettive associative future e, prioritariamente sul patrimonio di valori posti “a monte” del progetto ideato e sostenuto dal Gruppo FINE. Una dimensione progettuale che, pur con la prerogativa di un sostegno prioritario agli autori esordienti e/o emergenti, non ha mai immaginato l’azione associativa in una prospettiva antagonista nei confronti di nessuno, bensì sostanzialmente sempre complementare rispetto ad altre possibili entità (anche maggiori e non locali) con le quali nel corso del tempo si è poi, di fatto, concretamente correlata e confrontata, sviluppando a poco a poco una rete di contatti e sinergie che hanno concretamente caratterizzato l’agire del sodalizio.

Per quel che concerne le prospettive future della Collezione, l’Associazione culturale FINE sta valutando l’avvio di una ulteriore campagna di acquisizioni che continui ad alimentare il Fondo in una prospettiva analoga al passato. Una nuova campagna di acquisizioni che risulti idonea, quindi, a testimoniare ancora una volta il progetto originario che tuttora ispira l’azione associativa.

Roma, 28 gennaio 2020

G. Regnani

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Alcuni riferimenti

Il Gruppo FINE (anni 1998-2002) era composto, oltre che da chi scrive e da un socio poi staccatosi dal sodalizio, da: Fortunato (detto Claudio) Isgrò (Presidente), Claudio Cravero (Vice Presidente), Concetta Occhipinti e Pierpaolo Preziosi (Consiglieri).

L’Associazione culturale FINE (tuttora attiva) è stata creata dal Gruppo FINE.

Lo Spazio FINE è stata la prima “casa” della Collezione. Lo Spazio, aperto dal 1998 al 2002, è stato, oltre che un’area espositiva, anche un libero luogo di incontri apolitici e di scambi culturali (tra autori, critici, addetti ai lavori, istituzioni, pubblico) collocato negli ex-magazzini di stoccaggio merci dei “Docks Dora” di Torino. Una realtà locale che per diversi anni è stata anche un punto di riferimento per lo svolgimento di attività artistico culturali e di aggregazione giovanile.

La Collezione FINE era composta, alla data del 28/01/2020, di 201 opere (realizzate, anche con tecniche miste, da oltre un centinaio di autori), precedentemente tutte di proprietà dell’Associazione culturale omonima. L’intervallo di datazione delle opere va dal 1974 al 2002 e il loro stato di conservazione può definirsi ottimale.

Acquisizioni 2004-2009” è stata la mostra, curata da Roberta Valtorta, allora Direttore artistico del Museo di Fotografia Contemporanea, tenutasi presso il MuFoCo a partire dal 24/5 all’1/11/2009.

Sguardi e immagini” è il titolo della mostra ospitata, dal 25 maggio al 15 luglio del 2001, nelle sale del prestigioso Complesso Fontana di Trevi, nel Palazzo Poli in Roma, all’interno delle nuove sale espositive dell’Istituto Nazionale per la Grafica, e ha preso spunto dall’ultima pubblicazione di Marina Miraglia intitolata “Il ‘900 in fotografia e il caso torinese”, edito dall’editore Hopefulmonster (Torino, 2001) per conto della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris di Torino. L’opera è stata dedicata alle tendenze fotografiche di quell’area degli ultimi due decenni del Novecento, con particolare riferimento all’attività di alcuni tra i più rilevanti esponenti della fotografia di quella zona del Piemonte e di vari autori anche “minori” che hanno usato la fotografia come medium privilegiato per esprimersi. Tra questi vi sono diversi autori presenti nella Collezione FINE (per ulteriori informazioni, cfr. sotto, la relativa appendice).

Collezione FINE, l’elenco degli autori delle opere componenti il Fondo è il seguente: ALLEN Brandy Eve, ANFOSSI Beppe, BACCI Simone, BANFO Maura, BARUCCHI Alessia, BASILI Aldo, BASILICO Gabriele, BELIME Claude, BENASSI Jacopo, BERNARDELLI Luca, BIAMINO Bruna, BIGOU Jean Louis, BOÉ Pierre, BONGIORNO Carmelo, BRAMANTE Davide, CAIRO Massimo, CANE Alessandro, CAPDEVILLE Claudine, CAROCCI Monica, CASALI Davide, CAVANNA Pierangelo, CHARLES Fabienne, COLOMBO Dario, CORRE Jean Yves, CRAVERO Claudio, CRESCI Mario, CRETELLA Anna, DAHAN Orly, DARKO Willy, DE LISI Donato, DE PASQUALE Massimo, DOMINICI Alessandro, DONZELLI Danilo, EROVERETI Maria, FLANDRINA Max, FORMINI Rocco, FOSSATI Vittore, GIACOMELLI Mario, GIOVANNELLO Helen, GOIZET Dorothy, HARMATHY Zsuzsanna, ISGRO’ Fortunato (detto Claudio), LANTERI Bernard, LE VERGE’ Eric, LEONARDO Paolo, MACHER Sabine, MANZONE Pier Luigi, MAPELLI Franco, MARCELLO Luigi, MARTINEZ Celine, MARTINO Emanuele, MONTAUT Anne, MOURAUX Florence, NARDINI Bruno, NICOSIA Nicoletta, NONINO Francesco, NOVARESE Irina, OLINGUE Pierre, PELLISSETTI Mauro, PREZIOSI Pier Paolo, QUINTILLA Helen, RADINO Francesco, RAFFINI Mauro, RANZANI Paolo, RAPISARDA Turi, REGNANI Gerardo, REICHENBACH Silvia, ROMIEU Sylvie, ROPP William, SAGAERT Alain, SAINI Luca, SALBITANI Roberto, SCAVO Pino, SEBESTOVA Jana, SINATORA Eric, SOLA Ada, SUZUKI Michi, TOVO Giancarlo, ZAMAGNI Cristina.

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Claudio Isgrò

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Ulteriori riferimenti

Alcune iniziative dell’Associazione culturale FINE (1998-2002)

Stagione 1998/1999

Infine – fotografie di Maura Banfo, Luca Bernardelli, Giulia Caira, Monica Carocci, Dario Colombo, Willy Darko, Marzia Migliora, Luisa Rabbia, Turi Rapisarda, Silvia Reichenbach (29/10 – 28/11/98)

Sotto l’orizzonte – fotografie di Simone Bacci (10/12/98 – 23/01/99)

Sudan – fotografie di Davide Casali (4/3- 3/4/99)

Affiche – grafica – affiche selezionate, traendo spunto dalla celebre fotografia del “Che” Guevara di Alberto Diaz Korda, da una delle più importanti collezioni del mondo di grafica cubana dell’Associazione artigiana “Fiati Pesanti” (15/4 – 8/5/99)

Another family – fotografie di Michi Suzuki (14/5 – 5/6/99)

Stagione 1999/2000

Sospensioni – immagini di Irina Novarese, Sezione “Off” della Biennale Internazionale di Fotografia (17/9 – 9/10/99)

Lo spazio fine, a Torino, compie 1 anno – festa/incontro

A mia figlia – fotografie di Gerardo Regnani (22/10/ – 13/11/99)

Survivors – fotografie di Helen Giovanello (26/11 – 18/12/99)

Autodafé – olii su tela di Daniela Bozzetto (3/3 – 25/3/00)

La fotografia del ‘900, incontro con Pierangelo Cavanna, docente universitario, storico e critico della fotografia (18/3/00)

Cool nature – fotografie di Cristina Zamagni, Sezione “Off” di BIG, Biennale Internazionale Giovani (7/4 – 5/5/00)

Incontri & Fotografia”, Sessione di portfolio aperti, Edizione 2000, incontro degli autori con giornalisti, critici, storici, professionisti, addetti ai lavori (15/4/00)

Anche là si raduneranno le aquile – fotografie di Anne Montaut (12/5 – 3/6/00)

Laboratorio di Arteterapia a cura di Barbara Fiore (6/5/00)

Incontro con Willy Darko, videomaker, presentazione video dell’autore (8/6/00)

Stagione 2000/2001

Vita silente – fotografie di Mauro Pelissetti (23/9 – 14/10/00)

Archiviazione e conservazione dei materiali fotografici con Daniela Giordi, direttrice del laboratorio di restauro e conservazione della fotografia e Silvio Ortolani, responsabile del laboratorio della Fondazione Italiana per la Fotografia (20/10/00)

Collettiva fotografi francesi – fotografie di Jean-Louis Bigou, Claudine Capdeville e Hélène Quintilla (28/10 – 18/11/00)

Canzoni d’autore francesi – canzoni di Gino Bich (10/11/00)

Pezzi difficili – cortometraggio (10’), regia di Alessandro Dominici e Sebastiano Ruiz Mignone (24/11/00)

Materiali sensibili – fotografie di Pierangelo Cavanna (2/12 – 23/12/00)

Fotografia “off camera” – incontro con Pierangelo Cavanna,docente universitario, storico e critico della fotografia (18/3/00)

L’isola intima – fotografie di Carmelo Bongiorno (2/3 – 24/3/01)

Fantasmi – fotografie di Claudio Cravero (aprile 2001)

Incontri & Fotografia”, Sessione di portfolio aperti, Edizione 2001, incontro degli autori con giornalisti, critici, storici, professionisti, addetti ai lavori (7/8 aprile 2001)

Una proposta curata da Olga Gambari, giornalista (11/5 – 2/11/01)

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Altri riferimenti

http://www.mufoco.org/

http://www.mufoco.org/news-collezione-fine/

http://www.grafica.beniculturali.it/tutti-gli-archivi/mostre/sguardi-e-immagini-898.html

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Appendice 1

Sguardi e immagini

Fotografia a Torino 1980-2000

Roma, Palazzo Fontana di Trevi – Via Poli, 54

25 maggio – 15 luglio 2001

La mostra che si inaugurerà nelle nuove sale espositive dell’Istituto Nazionale per la Grafica (Complesso Fontana di Trevi, Palazzo Poli) prende le mosse dall’ultimo libro di Marina Miraglia, Il ‘900 in fotografia e il caso torinese, pubblicato da Hopefulmonster (Torino, 2001) per conto della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, di Torino, per la quale la stessa autrice aveva già curato il volume Culture fotografiche e società a Torino 1839-1911 (Torino, Allemandi, 1990).

L’esposizione è però dedicata esclusivamente alle tendenze fotografiche torinesi dell’ultimo ventennio del secolo, concentrandosi in particolare sulle ricerche di alcuni tra i maggiori esponenti della fotografia del capoluogo piemontese e su quelle di alcuni artisti, attivi nella stessa città, che hanno scelto il linguaggio fotografico come strumento di analisi e veicolo privilegiato della propria espressività.

“Lo spazio e l’uomo, due ricerche contigue dell’ultimo ventennio del secolo” (è il titolo dell’ultimo capitolo del libro della Miraglia), sono gli elementi guida e i temi ricorrenti nelle opere scelte per la mostra. Queste, oltre ad essere rappresentative dei migliori lavori prodotti dagli autori in questo arco di tempo, sono emblematicamente proposte al pubblico come punto d’osservazione e come coordinate di orientamento per la comprensione del più vasto e complesso panorama della fotografia contemporanea.

Nel rivolgere sempre, se pur con modalità diverse, la propria attenzione agli interessi umani, che costituiscono il nodo centrale dell’arte e della comunicazione postmoderna, gli autori presentati (Paolo Mussat Sartor, Paola Agosti, Giorgia Fiorio, Bruna Biamino, Roberto Goffi, Giorgio Jano, Maura Banfo, Giulia Caira,Silvia Reichenbach, Monica Carocci, Mauro Raffini, Marco Saroldi, Alessandro Albert e Paolo Verzone, Turi Rapisarda, Angelo Candiano, Maurizio Briatta, Enzo Obiso, Piergiorgio Sclarandis, Mario Monge, Patrizia Mussa, Vittore Fossati, Luigi Gariglio, Giuseppe Piredda, Claudio Cravero, Claudio Isgrò e Gerardo Regnani) mostrano infatti di vivere pienamente la contemporaneità, testimoniando inoltre, con i propri vari e differenti approcci, l’estrema vitalità della ricerca torinese che, nella ricchezza e nella poliedricità delle problematiche e dei temi affrontati, è in grado di offrire contributi autonomi al dibattito contemporaneo dell’espressione.

Come afferma infatti Marina Miraglia “gli anni Ottanta e Novanta del Novecento sono stati caratterizzati da un’attenzione unitaria, rivolta non solo a tutto ciò che riguarda l’uomo, la sua storia e quindi le tracce culturali che egli ha lasciato, attraverso il tempo, nelle forme sempre diverse dell’architettura, ma anche e contemporaneamente interessata ad indagare le modalità dello sguardo con cui egli cerca di autodefinirsi, nel tentativo di un’attribuzione di senso al proprio rapporto con le cose del mondo e al significato che l’esperienza personale e la sua epifania autoriale possono oggi assumere come ‘exemplum’, e insieme testimonianza, nell’ambito generale dell’espressione e della comunicazione visuale. Per necessità di sintesi storiografica, si può dire che questi due aspetti contigui, ma distinti – entrambi ancora attivi nell’ambito della ricerca contemporanea – si siano distribuiti equamente lo spazio cronologico indicato, con un’accentuazione più insistita e dominante per l’indagine del territorio negli anni Ottanta ed un ritorno alla centralità della figura umana, secondo linee di tendenza che hanno iniziato a definirsi a Torino specie a partire dalla metà circa del decennio successivo, con un processo ancora in fieri.”

“La ricerca torinese dell’ultimo ventennio si offre essenzialmente come esercizio estetico […]; il fotografo di fronte allo spettacolo delle cose, sfruttando la vista e l’atto del guardare, selezionando determinati elementi oggettuali, esaminandoli, sottoponendoli alla propria attenzione e disponendoli in ben determinate relazioni – perfettamente autonome rispetto al reale – coagula ed esprime il proprio sguardo in immagine, ossia in un’attribuzione di senso e di struttura logica a tutta quella serie di sensazioni empiriche che egli ha istintivamente vissuto a livello personale. I vari fotografi, nel vuoto di valori della contemporaneità, ognuno per proprio conto, tentano di dare le proprie risposte all’incognita di sempre, chi siamo, donde veniamo, dove andiamo. Un problema che alberga con la stessa urgenza in ognuno di noi e che determina, con le risposte via via fornite come ipotesi di percorribilità dagli autori, l’interesse della loro ricerca umana e il nostro inevitabile coinvolgimento, anche emotivo, di partecipazione”.

Con la mostra, a cura di Serenita Papaldo e Maria Francesca Bonetti, l’Istituto Nazionale per la Grafica intende rilanciare e riaffermare – in linea con quelli che fin dalla sua fondazione (nel 1975) sono stati da sempre gli impegni istituzionali e i programmi espositivi – il proprio ruolo di referente nazionale anche nell’ambito delle attività di salvaguardia e di valorizzazione del patrimonio fotografico, oltre che di promozione di questo specifico settore della cultura visiva contemporanea, soprattutto italiana. Contestualmente, la presentazione del volume di Marina Miraglia vuole in particolare renderle omaggio per il lungo e pregevole impegno profuso come storico e come conservatore nello specifico settore museale della Fotografia, da lei stessa avviato in Istituto nel 1976 e diretto per più di un ventennio, fino al mese di giugno del 1999.

Il volume, grazie al contributo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris, sarà presentato da Pier Giovanni Castagnoli (direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino), Charles-Henri Favrod (già direttore del Musée de l’Elysée-Un musée pour la photographie di Losanna), Roberta Valtorta (docente all’Università degli Studi di Udine e presso il BAUER di Milano) e Peter Weiermair (direttore della Galleria d’Arte Moderna di Bologna).

La mostra, che sarà inoltre accompagnata da una breve guida alle opere esposte (Hopefulmonster editore), è organizzata e promossa dall’Associazione Civita.

Sede: Roma, Palazzo Fontana di Trevi, via Poli 54

Periodo di apertura: 25 maggio – 15 luglio 2001

http://www.grafica.beniculturali.it/tutti-gli-archivi/mostre/sguardi-e-immagini-898.htm

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Le fotografie della Collezione FINE (si tratta di una selezione; l’intera raccolta è visibile nella sezione dedicata alle collezioni, selezionando “Collezione FINE” nel sito del MuFoCo)

Brandy Eve Allen

Giuseppe Anfossi,

Simone Bacci

Maura Banfo

Alessia Barucchi

Aldo Basili

Gabriele Basilico

Claude Belime

Jacopo Benassi

Luca Bernardelli

Bruna Biamino

Jean-Louis Bigou

Pierre Boė

Carmelo Bongiorno

Davide Bramante

Massimo Cairo

Alessandro Cane

Claudine Capdeville

Monica Carocci

Davide Casali

Pierangelo Cavanna

Fabienne Charles

Dario Colombo

Jean Yves Corre,

Claudio Cravero

Mario Cresci

Anna Cretella

Orly Dahan

Willy Darko

Donato De Lisi

Massimo De Pasquale

Alessandro Dominici

Danilo Donzelli

Maria Erovereti

Maks Flandrina

Rocco Formini

Vittore Fossati

Mario Giacomelli

Helen Giovanello

Dorothy Goizet

Zsuzsanna Harmathy

Claudio Isgrò

Bernard Lanteri

Eric Le Vergè

Paolo Leonardo

Sabine Macher

Pierluigi Manzone

Franco Mapelli

Luigi Marcello

Céline Martinez

Emanuele Martino

Anne Montaut

Florence Mouraux

Bruno Nardini

Nicoletta Nicosia

Francesco Nonino

Irina Novarese

Pierre Olingue

Mauro Pelissetti

Pier Paolo Preziosi

Helen Quintilla

Francesco Radino

Mauro Raffini

Paolo Ranzani

Turi Rapisarda

Rapisarda – Bramante

Gerardo Regnani, s.t., 2000

Silvia Reichenbach

Sylvie Romieu

William Ropp

Roselli

Alain Sagaert

Luca Saini

Roberto Salbitani

Pino Scavo

Jana Sebestova

Eric Sinatora

Ada Sola

Michi Suzuki

Giancarlo Tovo

Trialdi & C.

Cristina Zamagni

Gerardo Regnani, dal polittico Diasincronia (Piazza S. Pietro, part.), 2000

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L’Associazione culturale FINE dona la sua collezione al MuFoCo (Museo di Fotografia Contemporanea)ultima modifica: 2021-12-07T23:55:22+01:00da
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