L’ITALIA DELLA FOTOGRAFIA SENZA “CASA” CHIUDE ANCHE IL MUSEO DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA?

News del 14 Giugno 2022:

ELETTI IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE E IL PRESIDENTE DEL MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA.

Al nuovo Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Mu.Fo.Co. auguriamo buon lavoro.

http://www.mufoco.org/il-nuovo-cda-nomina-presidente-davide-rondoni/

L’ITALIA DELLA FOTOGRAFIA SENZA “CASA”

CHIUDE ANCHE IL MUSEO DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA?

Dopo l’annuncio ufficiale della “temporanea sospensione dell’attività espositiva del Museo” dello scorso 29 Marzo, Michele Smargiassi, che ringrazio anche a nome dell’Associazione Culturale FINE (Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni) e in qualità di Responsabile e Curatore dell’omonima Collezione (da non molto donata al MuFoCo), ha pubblicato un ampio ed interessante articolo dedicato alla possibile e temibile chiusura del Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI). Articolo al quale comunque rinvio per una lettura integrale, anticipato, qui di seguito, in qualche significativo stralcio (cfr., in basso, il relativo link).

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[…] La notizia è che il Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo ha sospeso le attività culturali. Restano aperte solo biblioteca e archivio.

Sospeso è parola prudente, ma non essendoci una data di riapertura, penso do poter dire: ha chiuso.

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Lo ha deciso il consiglio di amministrazione e lo ha reso noto il 29 marzo con un comunicato asciutto che parla di “temporanea sospensione dell’attività espositiva del Museo” come “fase transitoria” verso “il più ampio progetto di nascita a Milano del Museo Nazionale di Fotografia”.

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[…] Ma è così? Bene, pare di no. Perché, di questa casa nuova, non si sa nulla. Da un anno e mezzo.

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Era il 15 ottobre del 2020, nelle pause precarie della pandemia, quando il ministro per la Cultura Enrico Franceschini, in una conferenza stampa alla Triennale di Milano, tirò fuori dal cilindro il coniglio di un (mai ipotizzato prima) di un museo nazionale della fotografia, anzi un “un grande Museo Nazionale della Fotografia, che parta dalla collaborazione con il MuFoCo, con il suo bellissimo archivio, che doti l’Italia finalmente di un Museo Nazionale della Fotografia”, tanto per essere chiari, promosso dal ministero in collaborazione con Regione Lombardia e i fondatori storici del MuFoCo, comune di Cinisello Balsamo e Città Metropolitana di Milano[…]

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Va detto che, all’epoca, il presidente non si mostrò colto di sorpresa, ma, intervistato da Giulia Ronchi di Artribune, parve anzi avere già in testa un progetto assai definito […]

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Bello! Peccato che da allora (sempre che io non abbia perso qualche puntata – accetterò volentieri smentite) nulla più è stato comunicato all’esterno. […]

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Certo, cambiarono i governi e i ministri. Ma quando allo stesso ministro capitò di tornare allo stesso posto, non ci fu il minimo tentativo di riprendere im mnao quel progetto già così tanto strutturato. Le premesse, diciamo, sono infauste.

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Quello che abbiamo adesso, in sostanza, è una chiusura. Chiude l’unico autentico museo pubblico italiano dedicato specificamente alla fotografia, che ha dimostrato negli anni della sua esistenza una vitalità, una freschezza e una presenza invidiabili, a dispetto delle molte difficoltà che ha dovuto affrontare.

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[…] Le domande senza risposta si affollano. Si farà davvero, questo ipotetico Museo Nazionale di Milano? Chi ci sta lavorando? Quali passaggi istituzionali sono già stati compiuto e quali da compiere? Come sarà fatto? Avrà abbastanza risorse finanziarie per funzionare? Chi le fornirà? Quanto costerà? C’è un piano di sostenibilità? La Triennale, che da qualche giorno ha di nuovo un Cda nel pieno dei suoi poteri, ha davvero la volontà di ospitare questo museo così ambizioso nel nome?

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[…] Allo stato delle conoscenze, la certezza è una sola, e sconfortante. C’è un museo, e chiude[…]

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Ma forse, sono tentato di convenire con le conclusioni più amare di Valtorta, bisogna rinunziare all’idea stessa di un museo pubblico della fotografia, cioè a una presa di posizione della cultura italiana nei confronti della fotografia, perché è la cultura italiana a non avere un’idea della fotografia, “quest’arte povera, veloce, semplice, riproducibile, appartenente a tutti e da tutti ormai praticata, che ha sconvolto i criteri dell’arte, li ha fatti esplodere”.

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La fotografia, del resto, ha ragione Valtorta, è già ovunque, è un elemento imprescindibile della relazione umana contemporanea, “La fotografia è stata fin dalle sue origini e sempre di più con il tempo un’arte incontenibile, non può essere irreggimentata, è stata ed è in ogni ambito della comunicazione, della produzione, della documentazione, dell’informazione, dell’arte, della vita”.

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Pretendere che le istituzioni se ne accorgano forse è troppo.

Testo integrale: https://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2022/04/08/mufoco-cinisello-balsamo-fotografia-museo-franceschini-triennale/

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L’ITALIA DELLA FOTOGRAFIA SENZA “CASA” CHIUDE ANCHE IL MUSEO DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA?ultima modifica: 2022-04-08T05:01:38+02:00da gerardo.regnani
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