UNA “FOTOGRAFIA” NARRATA DELLA MALATTIA

SENZA NÉ “PONTI” NÉ FESTIVITÀ:

UNA “FOTOGRAFIA” NARRATA DELLA MALATTIA

traemaendo - calendar-tombola

G. Regnani, s.t., 2022

Nell’assurdo, surreale e, non ultimo, mortificante, quanto spesso “assordante” silenzio(*) che, purtroppo un po’ ovunque, sovente circonda la persona che vive la dimensione della malattia, segnalo una serie di podcast gratuiti dedicati, in particolare, a chi sperimenta sulla propria pelle la Malattia di Parkinson.

Tra gli altri, suggerirei quelli temi molto delicati (e comuni, per quanto ovvio, ad altre patologie) quali:

la difficoltà (ulteriore) di spiegare la condizione di malato, non ultimi, ai propri figli;

le sfide della gestione dei sintomi tentando comunque di prendersi sempre cura dei propri figli;

il divario di genere nel campo della ricerca;

le sfide oltremodo difficili – e, talora, anche solitarie – che devono affrontare le donne con questa condizione;

gli alti e bassi della ricerca dell’amore e della sessualità residua convivendo con la malattia.

Buon ascolto e/o buona lettura.

E, con l’occasione, auguro di cuore a tutt* un buon 2023 e…. seguenti!

(*) Un silenzio tanto più incredibile, soprattutto se correlato alla stordente – e, praticamente, incessante – attenzione rivolta, invece, ad altri temi…

Un silenzio che apparirebbe sostanzialmente senza soluzione di continuità se non fosse – di tanto in tanto – “interrotto” da sporadici (quanto, di solito, anche inutilmente ipertrofici)… “intermezzi”.

Detto con il massimo rispetto, ovviamente, ad esempio nel caso di qualche protagonista eccellente e/o molto popolare.

In ogni caso, piccole e inconsistenti “fratture” – nella generale linea di apatia nei confronti di questa dimensione – comunque, anch’esse, altrettanto spesso segnate dal solito, sostanziale, vuoto pneumatico e dall’immancabile, quanto effimero, relativo… teatrino ipocrita di circostanza…

https://parkinsonslife.eu/six-quotes-to-live-by-from-the-parkinsons-life-podcast-guests/

https://gerardo-regnani.myblog.it/

***

“Spero di non esserci più, quando leggerete queste righe.
Non si può annullare qualcosa che è accaduto; non ci si può rimangiare una parola che è già stata detta a voce alta […]
Piangerete, al mio funerale. Direte che non doveva andare così. Vi comporterete come tutti si aspettano da voi. Ma vi mancherò?
E soprattutto… mi mancherete?
Ma, sia io che voi, abbiamo davvero voglia di conoscere la risposta a questa domanda?”
Jodi Picoult, Diciannove minuti, 2007

UNA “FOTOGRAFIA” NARRATA DELLA MALATTIAultima modifica: 2023-01-07T10:29:32+01:00da gerardo.regnani
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