I ❤️FREESBE project – Stop alle tante, troppe, stragi silenziose di pedoni, runners, ciclisti, riders. Un’idea/progetto/appello (e un sostegno alla #Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e a #VIALIBERA)

Alle tante, troppe, vittime della strada 

RIPUBBLICO QUESTO MIO APPELLO/PROGETTO PERCHE’ SPERO CHE QUALCUNO LO RACCOLGA O, PER LO MENO, LO RIPROPONGA ALTROVE. ANCHE L’ESPERIENZA DELL’EMERGENZA SANITARIA, PURTROPPO, DOPO UN PRIMO MOMENTO DI APPARENTE MAGGIORE INTERESSE, SEMBRA NON AVER DATO MOLTO SLANCIO – COME INVECE SEMBRAVA – A DELLE VERE E RADICALI RIFORME DELLA MOBILITA’ ALTERNATIVA. DA SEMPRE, PERIODICAMENTE ANNUNCIATE E ALTRETTANTO QUASI SISTEMATICAMENTE MAI REALIZZATE

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie.

“Soldati”, G. Ungaretti, 1918

❤ ️FREES"</pE* project

Stop alla strage silenziosa di ciclisti, riders, runners e pedoni

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Per sostenere e sviluppare la #Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e #VIALIBERA.

Quest’ultima, è una piccola iniziativa realizzata periodicamente a Roma

(la rete ciclopedonale che una domenica al mese attraversa Roma con strade riservate completamente o parzialmente a pedoni e ciclisti. Un’iniziativa purtroppo circoscritta e occasionale, nulla di sistemico. Grazie comunque agli organizzatori, perché è certamente un primo passo e, in ogni caso, meglio di niente!)

Info:

gerardo.regnani@gmail.com

https://romamobilita.it/it/media/informazione/vialibera

http://www.informagiovaniroma.it/

Gentile lettrice/lettore,

mi chiamo Gerardo Regnani, ho 58 anni, vivo a Roma con la mia famiglia e sono una persona con PD.

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Per tentare almeno di ritardare per quanto possibile il momento di maggior impatto della patologia per la comunità familiare, amicale e sociale, oltre a curarmi, continuare a lavorare, pratico costantemente diversi sport (amatorialmente e compatibilmente con le condizioni di salute), tra i quali: una blanda forma di corsa e di ciclismo (attività motorie che pratico, sebbene sempre amatorialmente, da tanti anni).

Detto questo, oltre a presentarmi brevemente, non è affatto per questa ragione per la quale ho scritto questo post.

L’ho scritto, infatti, con preghiera a tutti/e di darne la massima diffusione, per condividere una mia bozza di idea/progetto/appello, che ho intitolato: “FREESBE project“.

È un mio  piccolo contributo per tentare di dare un concreto stop – o almeno riuscire a ridurre in qualche modo – le continue e frequenti stragi silenziose di pedoni, runners e ciclisti sulle strade di piccoli e grandi centri, non solo d’Italia (e, perché non si pensi che la mia sia solo un’iniziativa altruista e disinteressata, preciso che l’idea è nata proprio pensando ai tanti pericoli che corro anch’io ogni volta che sono in strada e all’eventualità che tra le possibili future vittime, ci potrebbe essere, potenzialmente, anche il sottoscritto!)

La bozza di idea/progetto/appello che propongo (si tratta solo di qualche piccolo disorganico accenno, eventualmente da sviluppare, se vi fosse dell’interesse) è, dunque, la seguente.

IL TITOLO (anch’esso soltanto una proposta, eventualmente da condividere)

“I ❤️ FREESBE project

oppure

“I ❤️ FREESE project

oppure

“I ❤️ FREES"</pE

oppure

FREE and Safe, I ❤️ to BE a pedestrian, a runner, a biker”

oppure

a “FREE and Safe timing road for Biker’s, runner’s and pedestrian’s Experience”, etc.

IL PROGETTO (in breve)

In concreto e più nel dettaglio, penso alla possibilità di creare dei corridoi stradali orari, con brevi chiusure stradali agli automezzi (come le interruzioni orarie realizzate, per intenderci, in occasione di gare podistiche, ciclistiche). Questi brevi stop alla circolazione potrebbero essere infragiornalieri e/o infrasettimanali (comunicati e condivisi, ovviamente), urbani e suburbani, per zone, per direttrici, etc. L’importante è che assicurino in ogni caso dei momentanei percorsi di salvaguardia per la circolazione sicura di pedoni, runners e ciclisti. Brevi stop, dunque, per andare al lavoro, a fare sport, a fare una passeggiata con i propri cari, etc., ma, comunque, sempre liberi e sicuri. Ovviamente, questi corridoi sarebbero da progettare/programmare in aggiunta e/o in sostituzione, se del caso, ai percorsi ciclopedonali già esistenti (penso, ad esempio, alle piste ciclabili, soprattutto quelle meno sicure).

Un’idea semplice, economica, ecologica, che, immagino, non sia poi così difficile da realizzare concretamente, se ci sarà davvero la volontà di farlo… Un’idea che, credo, sia alla portata sia di piccoli che di grandi comuni, città metropolitane, province e regioni.

Favorirebbe ulteriormente e davvero e su più fronti lo sviluppo di una vera e diffusa forma alternativa di mobilità infragiornaliera e/o infrasettimanale funzionale, sempre più sicura e sostenibile (non ultimo, oltre a finalità sociali ed ambientali, anche per ragioni etiche e morali).

Un’esperienza di mobilità alternativa certamente utile, come anticipavo all’inizio del post, anche per tentare concretamente di fermare o, per lo meno di arginare, la strage silenziosa causata dall’incessante sequenza di incidenti stradali – spesso mortali o, comunque, altrettanto spesso con severi danni permanenti – che vedono sempre più frequentemente coinvolti tanti pedoni, runners e ciclisti.

Aggiungo, infine, che gli esiti positivi “a valle” di questa iniziativa – anche di prevenzione – potrebbero essere significativi, sia in termini di salvaguardia di vite umane (che è, beninteso, la priorità) sia riguardo alla potenziale riduzione dei costi sociali inerenti, per fare un esempio, l’impatto gestionale, organizzativo ed economico sulle strutture sanitarie e/o socio-sanitarie interessate nel caso eventuali infortunati superstiti di incidenti causati dalla mancata realizzazione di questi, come di altri possibili, “dispositivi di protezione individuale e/o collettivi“. Questo tipo di iniziative, pensando anche in termini di sviluppo economico, potrebbe inoltre rappresentare, credo, anche un potenziale ulteriore motore di crescita per un’economia sempre più green, sia locale che globale.

Grazie anticipatamente per l’attenzione e la diffusione che sarà data a quest’idea/appello/progetto.

Preciso infine che non ho altri interessi, oltre a quanto scritto e suggerito.

Resto comunque a disposizione per qualsiasi eventuale chiarimento e/o integrazione (sebbene, nel caso di un eventuale riscontro positivo di questa mia proposta, per ragioni che credo si comprenderanno in quanto legate al mio stato di salute, preferirei, possibilmente, restare in disparte).

Saluti a tutte/i,

G. Regnani

Per info e contatti:

gerardo.regnani@gmail.com

+39 347 243 83 94

❤ ️FREES"</pE project

Stop alla strage silenziosa di ciclisti, runners e pedoni

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(*) Il nome del progetto rinvia, per casuale assonanza, al frisbee, il noto oggetto di forma rotonda con l’orlo ricurvo, utilizzato negli sport all’aria aperta, anche a livello agonistico. Analogamente al frisbee, “FREESBE” – il nome che ho dato al progetto che propongo – può eventualmente richiamare l’idea di un moto libero, leggero, salutare, economico e, non ultimo, popolare, perché è alla portata di tutti coloro che siano in grado di utilizzarlo. Com’é, in sostanza (per chiunque possa farlo): fare una passeggiata, correre e, non ultimo, anche andare in bicicletta!

Disclaimer: Il marchio FREESBE, in tutte le varianti nelle quali l’ho proposto (ad esempio: FREESBE, FREESE, FREES"</pE) è frutto soltanto della mia fantasia. Non si riferisce, eccetto quanto sopra accennato, a cose, fatti e persone realmente esistenti. Non è registrato né ha né avrà mai finalità lucrative e, pertanto, previa richiesta formale al sottoscritto alla casella “pec” gerardo.regnani@pec.it (in caso di mancato diniego formale entro tranta giorni, varrà la regola del “silenzio assenso”) e una chiara menzione obbligatoria della fonte (ad esempio, con un link a questo post), potrà essere liberamente utilizzato da chiunque, purché per scopi affini al presente progetto, e legali, quali, a puro titolo esemplificativo: iniziative sociali, culturali, umanitarie sempre noprofit e/o di volontariato. In ogni caso, senza fini di lucro. Mi riservo quindi, in caso di eventuale necessità (a titolo esemplificativo, nel caso di iniziative che abbiano contenuti offensivi, lesive della dignità e, in generale, contrarie all’etica e/o alla morale comune), di attivare ogni forma di intervento consentito per la tutela degli interessi che sono “a monte” del progetto.

Info e contatti: gerardo.regnani@gmail.com

❤ ️FREES"</pE project

Alcuni link relativi al tragico fenomeno delle stragi infinite sulle strade italiane:

Morti sulle strade, 70% sono pedoni, ciclisti e motociclisti

Redazione ANSA ROMA

13 giugno 201912:48
http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/analisi_commenti/2019/06/13/morti-sulle-strade-70-sono-pedoni-ciclisti-e-motociclisti_d3418fb2-d9ac-40c9-8530-e624a7d2198b.html

La strage di ciclisti in Italia

19 Maggio 2019

https://www.nextquotidiano.it/strage-ciclisti-italia/

Muore un ciclista ogni 35 ore

08 marzo 2019,15:11
https://www.agi.it/fact-checking/incidenti_stradali_ciclisti_morti-5107608/news/2019-03-08/

La strage dei ciclisti sulle strade italiane. I numeri

https://www.agi.it/cronaca/strage_ciclisti_strade_dati_italia-4709861/news/2018-12-06/

Ciclisti, strage infinita sulle strade italiane: un morto ogni 35 ore

22/4/2017

https://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/22/news/ciclisti_strage_infinita_un_morto_ogni_35_ore-163627361/

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I ❤️FREESBE project – Stop alle tante, troppe, stragi silenziose di pedoni, runners, ciclisti, riders. Un’idea/progetto/appello (e un sostegno alla #Settimana Europea della Mobilità Sostenibile e a #VIALIBERA)ultima modifica: 2021-12-01T23:59:29+01:00da gerardo.regnani
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