LA MALATTIA DI PARKINSON UNO “SGUARDO” AL FEMMINILE

LA MALATTIA DI PARKINSON
UNO “SGUARDO” AL FEMMINILE

Peacetraits - Avrei voluto 1

G. Regnani, #peacetraits 2024

Avrei voluto valorizzare ulteriormente l’opera, comunque meritoria, di una persona impegnata in questo ambito così particolare e, insieme, suggerire una riflessione sulla Malattia di Parkinson e su quella parte del Mondo, in parte al femminile, che, a vario titolo, vi “ruota” intorno: caregivers, familiari, medici, associazioni, etc.
Per provare “a dare forma” a questa idea, avevo pensato a dei testimonial ideali, “incarnati” virtualmente da una selezione al femminile dei “ri-tratti” del “Parktraits project – Parkinson’s portraits”.
Il mio intento, con tutti i suoi possibili limiti, era quello di creare un piccolo innesco, una prima scintilla, che avrebbe potuto suggerire l’avvio, anche non nell’immediato, di una possibile ulteriore riflessione, prevalentemente al femminile, sulla Malattia di Parkinson; favorendone, così, una sempre maggiore e migliore comprensione attraverso sguardi, testimonianze, prospettive ed aree diverse, quali, solo a titolo di esempio, quella:
1. culturale: richiamandone le possibili, e diverse, prospettive culturali anche delle pratiche di cura nelle varie comunità di appartenenza e/o di provenienza. Ogni donna ritratta avrebbe potuto condividere – idealmente e a nome di tutte le altre donne – le proprie esperienze segnate dalle rispettive identità culturali, contribuendo, così, ad una visione sempre più ampia della Malattia e dei suoi riflessi sulle vite (anche e non solo) delle dirette protagoniste.
2. filosofica: analogamente, le donne interessate avrebbero portato con loro – sempre “in rappresentanza” di tutte le altre – anche la loro varietà di prospettive filosofiche: dalla riflessione sulla Malattia e sulla sua “natura”, alla sua “dialettica” con il corpo, alla ricerca del significato e dello scopo dell’esistenza. “Parlandone” attraverso la materia espressiva dell’Arte e della Cultura e narrando e condividendo, ad esempio, le storie vissute in prima persona. Una narrazione al femminile della Vita nella sua relazione con la dimensione della Malattia, in particolare, con quella, ancor più specifica, della sofferenza, del dolore e della capacità delle donne di affrontare queste sfide e di essere resilienti.
3. storica: anche da questo punto di vista uno sguardo al femminile avrebbe potuto stimolare un’ulteriore riflessione sul ruolo delle donne, ad esempio, nel campo della ricerca medica, della cura e della difesa della condizione delle pazienti che condividono la propria esistenza quotidiana con la Malattia di Parkinson. La loro presenza “in campo”, le loro storie, avrebbero potuto contribuire ad arricchire ulteriormente la narrazione sulla Malattia di Parkinson.
4. clinica: le esperienze narrate delle donne con la Malattia di Parkinson avrebbero potuto fornire spunti e informazioni anche riguardo ai relativi percorsi di cura, nella prospettiva di un’assistenza sanitaria sempre più adattata, equa, efficace e, non ultimo, sempre più inclusiva.
5. genere: i “ri-tratti” al femminile del “Parktraits project”, non ultimo, avrebbero potuto anche raccontare gli eventuali impatti della Malattia di Parkinson sulle relative identità, così come, più in generale, quelli sulle relazioni familiari e sociali; inclusi quelli attinenti il mondo del lavoro.
In conclusione, questo sfaccettato sguardo al femminile del “Parktraits project” avrebbe potuto arricchire la visione sulla Malattia di Parkinson – che è una patologia, come si è anche accennato nel corso del recente convegno “Arte e Parkinson, la cura del benessere nelle Malattia” svoltosi al Teatro Salone Margherita di Roma, tanto apparentemente nota, quanto, in realtà, sostanzialmente ancora poco conosciuta – attraverso la condivisione di tutta una serie di testimonianze, anche multidisciplinari. Una pluralità di contributi, come già avviene attraverso le “Parktraits stories”, che avrebbero quindi “dato forma” alle voci, alle esperienze, al vissuto e, in una prospettiva più ampia, ad uno sguardo sulla Vita delle donne ritratte. Ma non esclusivamente solo sulla loro.
Una piccola “scintilla”, dunque, per provare ad innescare un’ulteriore, utile riflessione. Anche futura, al femminile.
Non solo per loro, per chiunque, non l’avrei voluto certo lasciare… “in sospeso”.
Ma tant’é!
Spero ci siano, presto, altre buone occasioni…

Gerardo Regnani*

Roma, 8 maggio 2024

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Parkinson’s portraits

GALLERY “RI-TRATTI”

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Info

https://gerardo-regnani.myblog.it/2023/08/31/5571545/

*Ogni riferimento a cose, fatti, persone, ecc. è puramente casuale e di fantasia e, pertanto, deve considerarsi come pura coincidenza e/o finzione di fantasia dell’autore. Chat GPT. Trasposizione mia

LA MALATTIA DI PARKINSON UNO “SGUARDO” AL FEMMINILEultima modifica: 2024-05-08T18:45:17+02:00da gerardo.regnani
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